Intervento della
dott.ssa Elena Ramonda,che lavora all'Ufficio Scuola di Confcooperative Piemonte. Da anni collabora con la Provincia di Torino in qualità di formatore di cooperative learnign, occupandosi in specifico del supporto agli insegnnati sul territorio.
L' argomento che vi presenterò fa riferimento a quella che è stata lesperienza di Confcooperative, in collaborazione con la Provincia di Torino sul Cooperative Learning. Il titolo
Da dove siamo partiti e verso dove andiamo vuole raccontare il lavoro che stiamo realizzando e quelle che saranno le linee guida per il futuro.
slide n. 1
Si tratta di un progetto che si è costruito nel tempo ed è nato quasi come unesperienza spot nel 1997. Da quel momento, grazie allentusiasmo e alla volontà di molti insegnanti che hanno collaborato con noi, abbiamo costruito un percorso che oggi ci ha portati qui.
Secondo noi, le attività che abbiamo realizzato e stiamo realizzando, presentano degli elementi dinnovazione, dove linnovazione consiste nella volontà degli insegnanti di produrre un cambiamento, una qualche trasformazione, un qualche miglioramento rispetto a ciò che si realizza. In particolare,
il cambiamento passa attraverso il nostro modo di lavorare, nel nostro essere dentro i progetti che sviluppiamo, ovvero nel fatto di condividere una visione comune di scuola. Su questo punto rimando a quanto ha riportato Daniele Pavarin nel suo intervento.
Rispetto al progetto che stiamo costruendo, pensiamo di aver lavorato su due piani parallelamente.
Da un lato,
il piano metodologico, che consiste nel proporre e realizzare attività formative per e con gli insegnanti sotto forma di modalità e strumenti di lavoro che fanno riferimento direttamente al Cooperative Learning.
Dallaltra, ci sembra importate affermare che il nostro fare ed il nostro essere dentro le attività formative è sostenuto da un piano teorico-valoriale, ossia da una
visione di fondo che condividiamo e fa riferimento anchessa ai principi del Cooperative Learning.
slide n. 2
Rispetto al piano metodologico, siamo partiti nel 1996 con la proposta di corsi daggiornamento base e successivamente con larticolazione di approfondimenti su varie tematiche rivolti agli insegnati di ogni ordine e grado di scuola. Oltre ai corsi daggiornamento, dallanno scorso è stato attivato uno
Sportello di Cooperative Learning sul territorio. Lo Sportello è nato perché ci siamo resi conto che, durante i corsi di aggiornamento, oltre alla preparazione metodologica, gli insegnanti chiedevano un supporto operativo per lapplicazione del metodo.
In una prima fase,
abbiamo raccolto i bisogni formativi del territorio, incontrando i Dirigenti Scolastici e i gruppi dinsegnanti. Da questa raccolta di bisogni formativi, abbiamo pensato di creare una struttura di supporto itinerante sul territorio, ovvero una persona disponibile ad incontrare i gruppi di insegnanti che intendessero confrontarsi e progettare attività direttamente trasferibili in classe.
Altra azione intrapresa in questi anni è stata la creazione del
sito internet e della mailing list che, secondo noi, sono il luogo privilegiato dove è possibile uno scambio di informazioni, di materiali e la condivisione di unità didattiche sperimentate che sono uno strumento fondamentale per chi deve avviarsi allapplicazione del metodo.
Lanno in corso è stato sicuramente significativo in quanto tutte le attività e le esperienze, che abbiamo citato precedentemente, sono state sistematizzate allinterno di un progetto articolato e complesso, pensato nellottica di raccogliere e documentare le esperienze realizzate in una struttura complessiva e articolata. Questa struttura ha preso forma attraverso il portale internet
www.apprendimentocooperativo.it che sarà attivato a giorni, il cui obiettivo è quello di consolidare lesperienza maturata, con particolare riferimento alla costituzione della rete di scuole, di cui parlerò successivamente. Altro obiettivo è stato quello di utilizzare il portale, non solo come un luogo in cui poter leggere informazioni o raccogliere materiali, ma come un luogo di apprendimento.
Vorremmo, infatti, che il portale diventasse un luogo di costruzione della conoscenza e dellesperienza in comune.
Ulteriore obiettivo è la sperimentazione, da parte dei diversi soggetti coinvolti, di un sistema innovativo.
In questanno scolastico merita particolare attenzione
la rete di scuole e il modello di supervisione.
La rete di scuole ha preso forma attraverso alcuni momenti di lavoro. Innanzitutto, abbiamo studiato attentamente la geografia del territorio della provincia di Torino, provando a suddividerlo in
diverse zone e cercando di identificare, per ogni zona, tutti i nominativi degli insegnanti partecipanti ai corsi di aggiornamento e le relative scuole afferenti ad ognuna delle zone.
A partire da questa struttura, appena abbozzata, abbiamo poi pensato, insieme ad alcuni esperti, al percorso formativo da proporre alla rete di scuole che si riferisce al modello di supervisione elaborato. Il punto di partenza di questo modello è la formazione base degli insegnanti, ovvero il corso di aggiornamento di primo livello sul Cooperative Learning. Successivamente, sono stati individuati i gruppi territoriali relativi a Torino e provincia che hanno formato e quindi alimentato la rete territoriale. Questi gruppi hanno lavorato con il supporto di un formatore esterno, per cui il gruppo territoriale è diventato il luogo in cui gli insegnanti si incontrano per provare a sperimentarsi con la metodologia.
In una seconda fase, abbiamo ritenuto importante, vista la struttura piuttosto articolata,
individuare allinterno di ogni gruppo territoriale alcuni referenti - insegnanti della scuola o della rete di scuole che si è costituita- denominati facilitatori. Abbiamo pensato di proporre loro una formazione ad hoc dove il contenuto fosse condurre la supervisione secondo le modalità dellapprendimento cooperativo.
Lobiettivo è stato quello di rendere i facilitatori autonomi nellintrodurre il modello di supervisione con i colleghi, ragionando nellottica di una rete che costruisce un percorso in riferimento ad un coordinamento generale, ma a livello territoriale è autonoma rispetto ad un modello di supervisione e di progettazione.
Per concludere, ci sembra importante ricordare che il nostro fare è supportato da valori che quotidianamente condividiamo con il mondo della scuola e fanno riferimento ad alcuni principi dellapprendimento cooperativo.
Innanzitutto, il principio del
fare scuola per apprendere. Quella che è diventata la nostra comunità di pratica a Torino sta cercando di lavorare in unottica di costruzione della conoscenza: per questo abbiamo messo insieme le esperienze e, a partire da questo, abbiamo costruito un percorso che giorno per giorno cerchiamo di far crescere.
In secondo luogo, rimando al principio dell
intelligenza distribuita: allinterno del gruppo con cui stiamo lavorando esistono competenze fondamentali ma diverse. Da un lato, infatti, vi è la potenzialità di un gruppo con risorse differenti, dallaltro la consapevolezza che una persona, con le sue sole competenze, può fare di meno che non se le unisce a quelle del gruppo.
Altro principio è quello delle relazioni, secondo il quale
le persone coinvolte in unattività sentono viva la volontà e la capacità di costruire relazioni con gli altri.
A seguire, il principio della
scuola come comunità di apprendimento, dove la comunità è il luogo in cui le persone partecipano alle decisioni del gruppo e percepiscono un senso di appartenenza.
Noi ci sentiamo una comunità di pratica e di apprendimento, perché siamo persone che percepiscono di lavorare in una direzione comune e di costruire un percorso insieme.
Vorrei terminare lintervento con una citazione di Fullan: le buone relazioni sono la risorsa che continua a dare. Io credo che le buone relazioni nellesperienza di Torino facciano riferimento allentusiasmo e alla buona volontà di un gruppo di persone che condividono un credo comune, ossia che lapprendimento cooperativo può essere un modo per migliorare e trasformare, a piccoli passi, la scuola.
slide n. 3